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Chirurgia estetica in Argentina. La qualità più alta della bellezza

Mastoplastica additiva

mastoplastica additiva (aumento del seno)

La mastoplastica additiva è l’intervento estetico volto ad aumentare ed a modellare il volume del seno ed infine a migliorarne l’aspetto. La tecnica consiste nell’inserimento delle protesi dietro le mammelle.

L’intervento di mastoplastica additiva: in che casi è indicato?

La mastoplastica additiva rappresenta la soluzione d'elezione in caso di:

  • variazione del volume e della forma del seno, che si può essere alterato in seguito ad un dimagrimento, in caso di seno di piccole dimensioni o con un non adeguato sviluppo;
  • in caso di dimorfismo, ovvero vi è un seno molto più grande o molto più piccolo dell’altro;
  • in seguito ad una gravidanza ed un allattamento naturale, che ha fatto perdere al seno la sua forma originaria.

I percorsi chirurgici, i tipi d’anestesia, i tempi di ricovero, il numero delle medicazioni e la rimozione dei punti sono dipendenti dal singolo caso.

foto prima e dopo l'intervento di mastoplastica. Clicca sull'immagine per ingrandirla.

NORME PRIMA DELL INTERVENTO

  • Il paziente deve informare il medico se e sottoposto a cure e comunicare il nome dei farmaci, sonniferi, tranquillanti, eccitanti, farmaci per la cura della pressione arteriosa, antibiotici, anticoagulanti.
  • Indicare subito al medico la presenza d’influenza, raffreddore tosse e mal di gola.
  • L' uso di medicinali contenenti acido acetilsalicilico vanno sospesi prima dell’intervento.
  • I farmaci più comuni sono aspirina, cemerit e alcaselzer.
  • Consigliamo vivamente di ridurre il fumo o di sospenderlo nei 10 giorni prima dell’intervento.
  • E indispensabile l'uso di un reggiseno elastico da noi fornito.

NORME DA SEGUIRE IL GIORNO PRIMA DELL'OPERAZIONE

  • Effettuare un bagno completo e lavare accuratamente i capelli; eliminare qualsiasi traccia di smalto dalle unghie delle mani e dei piedi.
  • Non assumere cibi liquidi o solidi a partire dalla mezzanotte dell’intervento.

L’OPERAZIONE CHIRURGICA

Il metodo scelto dal chirurgo per il posizionamento delle protesi varia in funzione dell’anatomia del paziente. L’incisione può essere effettuata nel cavo ascellare, oppure intorno all’aureola, oppure nel solco sottomammario.

La protesi può essere introdotta con incisione sottoghiandolare o sottomuscolare, nel caso in cui la paziente abbia scarso tessuto adiposo, che non può garantire un buon esito della copertura della protesi.

DECORSO POST OPERATORIO

  • Cercare di limitare al massimo in fumo nei primi 3 giorni, perché un eventuale colpo di tosse può produrre effetti negativi sulle ferite e provocare un lieve sanguinamento delle stesse.
  • Evitare il più possibile di compiere sforzi eccessivi sulle braccia, per non gravare sui muscoli pettorali. In particolare bisognerà effettuare con calma i movimenti sia in bagno che al momento di alzarsi dal letto.
  • Evitare di guidare per almeno sei giorni.
  • Dormire in posizione prona, cioè a pancia in su, per almeno 35 giorni.
  • Per un mese evitare l’esposizione al sole o alle lampade uva.
  • Non recarsi a fare saune o bagni turchi. Per il lavaggio bisognerà utilizzare acqua tiepida e non fare bagni con acqua calda.
  • Evitare per 30 giorni contatti diretti con il seno.

La vita normale della paziente potrà essere ripresa dopo 7 giorni.
La paziente che si dedica ad attività sportiva potrà riprendere l’allenamento dopo 30 giorni dall’intervento.

TUTTI I MODERNI METODI DI MASTOPLASTICA NON IMPEDISCONO UN SUCCESSIVO ALLATTAMENTO AL SENO.

Approfondimenti tecnici:

CLASSIFICAZIONE DELLE PROTESI

Dal 1963 ad oggi la costituzione di base delle protesi mammarie è rimasta quasi invariata dal punto di vista concettuale: un involucro di silicone racchiudente un contenuto di natura variabile. In Europa e in assoluto nel mondo il contenuto più largamente utilizzato è stato il silicone.

Nel corso degli anni sono stati sperimentati e commercializzati diversi materiali di riempimento ma l’involucro è rimasto sempre di elastomero di silicone. Anch’esso è andato incontro a modifiche importanti dal punto di vista chimico-fisico e sono notevolmente migliorate le caratteristiche di sicurezza.

Le modifiche apportate all’involucro dal momento della sua introduzione hanno visto il succedersi di tre generazioni di impianti:

  • 1a generazione: involucro spesso e superficie liscia
    (impianti commercializzati dal 1963 al 1967)
  • 2a generazione: involucro sottile e superficie liscia
    (impianti commercializzati dal 1972 al 1986)
  • 3a generazione: involucro spesso e superficie testurizzata
    (impianti commercializzati dal 1979)

I materiali di riempimento disponibili sono più numerosi, e molti di questi sono commercializzati senza restrizioni in gran parte dell’Europa.

Le protesi si possono classificare in base a:

  • Forma: tonda, ovale, anatomica, semiluna
  • Superficie: liscia, testurizzata, poliuretano
  • Profilo: basso, medio, alto
  • Contenuto: gel di silicone, gel di silicone coesivo, soluzione fisiologica, idrogel

Forma

La forma degli impianti è stata il terreno di maggiore evoluzione in termini commerciali in questi ultimi anni. Le protesi tonde, le prime ad essere state disponibili, sono ancora oggi le più utilizzate. Le più diffuse sono riempite con gel di silicone. Sono disponibili con ogni tipo di superficie, contenuto e profilo. Le protesi anatomiche sono state create per conferire al seno un aspetto più naturale. Il polo superiore è appiattito e degrada verso un polo inferiore pieno dove, generalmente, si trova la massima proiezione dell’impianto.

Superficie

Le caratteristiche di superficie oggi in commercio sono di tre tipi: liscia, testurizzata e al poliuretano. Le protesi a superficie liscia vengono oggi utilizzate molto raramente. Le protesi testurizzate sono quelle che maggiormente hanno dimostrato la possibilità di ridurre il fenomeno della contrattura capsulare.

Dimensioni

Le dimensioni vanno valutate in armonia con le dimensioni della ghiandola presente e del torace. Nella ricostruzione e nella mastoplastica additiva un’ importanza particolare ha il profilo. Oggi anche le protesi tonde sono disponibili con diversi profili e la scelta deve seguire le caratteristiche anatomiche del seno.

Contenuto

Le protesi da sempre più utilizzate in Europa sono le protesi al gel di silicone. Dal punto di vista estetico le protesi al silicone hanno un risultato superiore. Buoni risultati si ottengono anche con le protesi riempite con soluzione fisiologica, ma se le protesi vengono riempite ai limiti superiori della loro capacità la consistenza è più rigida di quella delle protesi al silicone. Se vengono riempite ai limiti inferiori esiste un aumentato rischio di rottura. Le protesi all’idrogel o al PVP hanno consistenza simile al gel di silicone; il loro utilizzo è comunque poco diffuso. L’introduzione sul mercato, negli ultimi anni, di protesi anatomiche con gel coesivo in un’ampia gamma di dimensioni ha ulteriormente migliorato i risultati. La rottura dell’impianto non provoca la dispersione del contenuto all’interno della capsula o, eventualmente, all’esterno di essa.

VALUTAZIONI PRELIMINARI ALL’INTERVENTO

Prima di effettuare l’intervento, il chirurgo effettua una:

  • Valutazione qualitativa e quantitativa dei tessuti
  • Valutazione della conformazione della gabbia toracica
  • Scelta di forma, volume e dimensioni dell’impianto
  • Scelta dell’incisione chirurgica

Ciò pone fin dall’inizio dei limiti al tipo di risultato che si può raggiungere per ogni paziente. Viene ridimensionato il ruolo decisionale della paziente stessa. Il volume e le dimensioni dell’impianto da utilizzare dipendono quasi esclusivamente dall’esame obiettivo e dalle misurazioni effettuate. L’utilizzo di impianti di dimensioni maggiori a dispetto delle caratteristiche anatomiche individuali predispone ad un maggior numero di complicanze a lungo termine e ad un risultato estetico insoddisfacente.

La forma del seno aumentato dipende sia dalle dimensioni dell’impianto che dalle dimensioni della ghiandola. In linea di massima, è consigliabile una protesi tonda se la paziente desidera un seno voluminoso, mentre la scelta varia tra protesi tonda o anatomica per un seno proporzionato.

In generale possiamo stabilire che la scelta corretta dell’impianto è quella che ci darà un risultato post-operatorio più naturale possibile rispettando sia l’equilibrio della regione toracica che di tutto il corpo.

TIPI DI INCISIONE

Il tipo di incisione è una scelta del chirurgo. Tuttie le tecniche garantiscono un buon risultato in mani esperte. La scelta del tipo di protesi può rendere più agevole un tipo di incisione rispetto ad un altro.

Vantaggi /Svantaggi:

Incisione

Interferenza ghiandola

Visibilità cicatrice

ascellare

assente

bassa

periareolare

presente

variabile

sottommammaria

assente

variabile

 

Ascellare
L’incisione ascellare è da riservare ai casi in cui la protesi viene posizionata in sede retromuscolare. L’incisione cutanea è di norma trasversale a Z multiple che permette una cicatrice poco evidente. L’accesso ascellare è valido ma richiede uno strumentario adeguato, ed è controindicato nel caso di una revisione o di un secondo intervento.

Periareolare
E’ un accesso particolarmente consigliabile per l’introduzione di impianti tondi riempiti con gel di silicone non coesivo poichè permette l’introduzione di protesi di volumi importanti attraverso una piccola incisione. Meno indicata per le protesi anatomiche riempite con gel di silicone coesivo perchè difficilmente possono essere correttamente posizionate. Nel caso di protesi anatomiche o di protesi di volume importante è necessaria la presenza di areole di larghe dimensioni.

Sottomammaria
E’ senz’altro la via più agevole; molte volte è l’unico accesso possibile quando si sia scelto di utilizzare un impianto anatomico al gel di silicone coesivo.

Transombellicale
E’ una tecnica molto diffusa negli USA dove le attuali disposizioni legislative vietano l’utilizzo di protesi in silicone.

Scelta dell'impianto

Le protesi anatomiche con gel di silicone coesivo rappresentano un’evoluzione rispetto alle protesi anatomiche tradizionali. Tuttavia, la malposizione degli impianti e le asimmetrie sono fenomeni comunque possibili. Si rende quindi necessaria una pianificazione dell’intervento più accurata possible, sulla base delle valutazione qualitativa e quantitativa dei tessuti, della conformazione della gabbia toracica, e delle caratteristiche anatomuche della paziente.

Dal momento che la vita media degli impianti mammari è limitata nel tempo, e la loro sostituzione si rende quasi sempre necessaria, è opportuno che la pelle del seno mantenga il più possibile le caratteristiche iniziali di elasticità. Ma talune modifiche fisiologiche sono inarrestabili perché legate all’età e alla gravidanza. Ciò che bisogna sottolineare, in una prospettiva a lungo termine, è che pazienti nel loro terzo e quarto decennio di vita che si sottopongono ad un intervento di aumento del seno saranno probabilmente costrette nel corso della loro vita a sostituire almeno una volta gli impianti.

Negli studi effettuati dalla McGhan e dalla Mentor, si è registratata la necessità di ricorrere ad una mastopessi entro tre anni dall’intervento di mastoplastica additiva retroghiandolare rispettivamente nel 7% e 6% delle pazienti operate. Ecco perché la selezione ragionata dell’impianto secondo le caratteristiche anatomiche è cruciale, in quanto  permette di controllare meglio il risultato a breve e lungo termine.

Aspetto del seno rifatto

Le proporzioni estetiche del seno sono soggettive e quindi non possono essere indicati parametri validi per tutti. In generale, si può affermare che tutte le protesi ed in particolare quelle di tipo anatomico fanno risalire verso l’alto il complesso areola-capezzolo. La forma del seno aumentato dipende sia dalle dimensioni dell’impianto che dalle dimensioni della ghiandola.

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