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Chirurgia estetica in Argentina. La qualità più alta della bellezza

Dottore voglio un seno "Naturale"…

 

Quasi tutte le pazienti che incontro con l’obiettivo di modificare il seno, esprimono l’identico desiderio “Dottore, voglio un seno naturale”.

Chi desidera aumentarne il volume, chi diminuirlo, chi sollevarlo soltanto, tuttavia, a seguito dell’enunciata modifica, le pazienti manifestano sempre e comunque il desiderio di un seno naturale, salvo talvolta recriminare - ad intervento effettuato - che “no, Dottore… così è troppo piccolo”, “no, io intendevo naturale, ma più rotondo”, “no, la forma a goccia, per quanto naturale, non mi piace”, ecc.

Naturalmente la maggior parte delle Signore è soddisfatta, alcune esternano stupore e radiosità allo spoglio delle bende, e questo è dovuto al fatto che il loro gusto estetico collima con il riferimento medico/fisiologico di seno “naturale”.

Nell’ambito della prima visita, instauro con la Paziente una sorta di alleanza, atta a definire insieme l’obiettivo di trasformazione - o semplice ringiovanimento - del suo seno e, soprattutto la sensibilizzo in merito alle proporzioni adeguate al suo corpo oltreché relativamente alla forma fisiologica – oggettiva - del seno che non può riscontrare naturalezza nella totale rotondità: due sfere, pur prescindendo dalla misura, non possono che essere innaturali, dunque, contrastanti con l’invocazione “Dottore, la prego, che il risultato sia un seno naturale”.

In altre parole risulterebbe un seno palesemente “rifatto”. “Rifatto”, come ho già detto in varie occasioni, in chirurgia estetica, è un’accezione dispregiativa e, nel caso specifico, in antitesi con il concetto di seno naturale.

E’ pur vero che ogni Donna ha una propria immagine mentale che corrisponde al suo ideale, ovvero di come vorrebbe essere e spesso, complici le decantate bellezze del periodo contestuale, a chi vorrebbe assomigliare. La professionalità del medico consiste nell’offrirle tutte le informazioni tecnico/scientifiche oltreché estetiche, affinché insieme possano giungere ad un accordo soddisfacente oppure lei possa decidere come e se procedere diversamente.

Se “procedere diversamente” significasse per la Paziente confermare ostinatamente al chirurgo la propria decisione, seppure in profonda distonia d’intenti, significherebbe intraprendere un percorso impervio che, a mio parere, è altamente consigliabile evitare per entrambi. Se per qualsivoglia motivo vi fosse un condizionamento particolare, è quantomeno indispensabile prescindere dall’eccessiva condiscendenza del chirurgo a salvaguardia della sua stessa professionalità.

Infine, evitando l’astrattezza insita nella soggettività della descrizione di forme e dimensioni del seno – più grande/più piccolo/più alto, ma non troppo alto, ecc. –, consiglio alle mie pazienti di portare con sé al primo incontro, una fotografia del seno ambìto, così da poter trasformare vaghe affermazioni ed utopistiche aspettative in oggettivi parametri sui quali rapportare lo stato attuale alla desiderata trasformazione e procedere alla concertazione del tracciato verso la realizzazione del sogno: un seno bello e “naturale”.

Guido Norberto Delbono

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